Teatro

Cose che sono capitate, forse, a Gene Gnocchi!

Cose che sono capitate, forse, a Gene Gnocchi!

Con tutte le buone ragione per deprimersi, ecco un modo per ridere senza sosta per 90, il tempo di una partita di pallone. Basta infilarsi in una sala teatrale dove ci sia Gene Gnocchi con il suo Cose che mi sono capitate, spettacolo davvero divertente, con battute raccontate con quell'aria da uno che che proprio perché glielo si chiede, allora racconta, se no lui non avrebbe nulla da dire, ma insomma... E giù battute stralunate, surreali, che alla fine fanno uscire leggermente smascellati dalle risate. Per esempio quando racconta che, dovendo aspettare fino al 2029 per una Tac, decide di comprare l'apparecchio esposto in offerta in un grande magazzino, " a soli 7 milioni di euro con la spada di Oki Nobi in omaggio e la bilancia che pesa la massa magra. Potevo farmi sfuggire una simile occasione?". Lascio immaginare i racconti dell'uso che ha saputo farne...

Racconta, sempre calmo e leggermente timido, come fosse tutto vero, di quando entrava nel lavaggio delle auto e bloccava gli ingranaggi per stare un po' solo con la ragazza, "perché così davvero nessuno ti vede". Oppure della volta che, proprio mentre stava nell'autolavaggio, la mafia lo ha rapito perché... Beh, no, non è giusto togliere il gusto allo spettatore e raccontare troppo. Io l'ho visto a Milano, nello spettacolo serale delle 22,15 al Teatro Parenti, dove tutti si sono davvero divertiti fino alle lacrime. E' uno spettacolo iniziato come Reading e poi trasferito sul palcoscenico, in modo molto minimalista. C'è solo una sedia, un leggio quasi inutilizzato e lui, che talvolta si alza e ballicchia, in ricordo di un suo indimenticabile passato da rockettaro.

Gene Gnocchi insomma non è finito, magari è un po' poco in vista ma proprio così riesce a dare il meglio di sè. Speriamo che continui e non smetta mai di diffondere messaggi di umorismo surreale e battute incandescenti su tutto e su tutti.